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Come irrobustire il fisico con l’attività sportiva

Come irrobustire il fisicoSei un bambino gracile? Non è un problema. Con dei metodi di lavoro specifici chiunque può irrobustire il proprio fisico, l’importante è non esagerare con i carichi di lavoro, in particolare se sei un giovane atleta.

Le attività sportive sono sempre più rivolte ai giovani, i quali capita spesso di evidenziare le proprie debolezze costituzionali: predisposizioni a paramorfismi, fisici astenici, portatori di patologie anche lievi eccetera.

Il concetto fondamentale della medicina del lavoro è censire i rischi per poterli censurare. Questa definizione è perfetta alla medicina applicata allo sport, in quanto è sempre maggiore l’iniziazione di giovani alle discipline sportive.

Precauzione
La preoccupazione del medico sportivo sarà rivolta al futuro dell’atleta, soprattutto se quest’ultimo è sottoposto a carichi di lavoro troppo elevati per il proprio fisico.

È importante che i giovani atleti siano seguiti da una triade composta da: società, allenatore e medico. Uniti sinergicamente per proteggere l’altleta da carichi ergonomici che non superino mai il suo potenziale.

Lesioni
Anche se le cause di lesione dell’apparato locomotore di un adulto o di un bambino sono identiche, per quest’ultimo le conseguenze potrebbero essere più gravi.

Secondo delle statistiche il 20% degli incidenti sportivi interessa i giovani atleti con meno di 14 anni.

Questo dato merita un’attenta riflessione, benchè accadano raramente delle lesioni del menisco interno ai giovani con meno di 15 anni, non è così raro nei giovani calciatori (tra i 10 e 15 anni).

Atleti tra i 7 e 15 anni
In questa fascia di età sono state riscontrate le Osteonecrosi degli adolescenti. Importanti distacchi del nucleo di ossificazione, accompagnati da dolori più o meno accentuati dalla pressione in sede di lesione.

Il distacco traumatico del nucleo ipofisario della tuberosi ischiatica compare sia nei maschi che nelle femmine tra i 12 ed i 16 anni e la sua saldatura avviene tra i 20 ed i 24 anni.

Questi eventi non si verificano solo nei giovani calciatori, ma anche nella ginnastica.
L’atleta accusa dei dolori acuti alla piega glutei con irradiazione alla coscia omolaterale e limitazioni funzionali. Il trauma è causato da gesti atletici che interessano l’estensione dell’arto ad anca flessa e ginocchio esteso. Ad esempio la rovesciata o l’aggancio al volo di una palla alta per i calciatori.

Altri effetti negativi si hanno sul rachide vertebrale, sull’articolazione tibio-tarsica e tarsometatarsale, causati da eccessivo potenziamento muscolare, applicazioni sbagliate di carichi di lavoro, condizionamento di attrezzi e anche dai tipi di terreno di gioco. Stessa cosa vale per le lesioni muscolo-tendine.

Come guarire
Il riposo è l’intervento primario in tutte queste affezioni, ancora prima dell’apporto ortopedico e farmacologico.

L’allenatore dovrà osservare attentamente i sintomi che possono costituire i prodotti di un eccessivo affaticamento: abulia, irritabilità, palpitazioni, dolori al petto, pallore diffuso, stancabili anche per sforzi modesti, aumento delle frequenze degli atti respiratori, conati di vomito.

Solo in un rapporto di completa fiducia tra atleta, tecnico e medico si può realizzare un progetto di medicina preventiva, mirata all'irrobustimento del fisico dell'atleta ma senza incorrere a carichi di lavoro eccessivi.