Quando un campo da calcio è impraticabile

Neve o fango: il gioco va sospeso quando il pallone non rimbalza più o i giocatori non lo possono calciare regolarmente.
Ghiaccio: quando in uno o più punti del campo vi sono strati di ghiaccio o di neve ghiacciata che rappresentino un pericolo per i calciatori.
Pioggia o allagamenti: quando il pallone non rimbalza o galleggia in più zone del terreno o quando le pozzanghere impediscono la regolare segnatura.
Vento: quando la sfera nelle riprese del gioco, calci di punizione, rinvii, calci d'angolo, ecc. non resta fermo.
Insufficiente visibilità : il gioco va sospeso, per la nebbia o per l'oscurità , quando l'arbitro non è in grado di controllare tutto il terreno. Di norma la constatazione di visibilità va fatta da una porta all'altra ma la norma non è imperativa e nelle gare internazionali può anche essere sufficiente la visibilità da metà campo alle porte. In caso di oscurità , la gara, nei campionati italiani, può proseguire regolarmente con la luce artificiale.
Il regolamento di gioco della Fifa alla norma numero 5 attribuisce all'arbitro la facoltà di sospendere l'incontro ''a motivo delle condizioni atmosferiche’’.
Il problema dell'impraticabilità del terreno di gioco ha sempre creato molte discussioni e polemiche. La decisione sulla praticabilità e sulla visibilità spetta soltanto all'arbitro in via discrezionale.
Una partita può essere anche sospesa temporaneamente e può essere poi regolarmente ripresa.
Le norme federali fanno obbligo alle società di rimborsare gli spettatori solamente nel caso l'incontro venga sospeso entro la fine del primo tempo.
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