Il Salotto della Domenica sportiva di Allodi

Terminate tutte le partite, in quel periodo si giocava solo la domenica pomeriggio, l’appuntamento fisso del tifoso italiano era davanti alla Tv per guardare il salotto di Italo Allodi, un programma che durante la sua conduzione ha donato nuova ninfa alla Domenica sportiva, popolare e seguitissima trasmissione televisiva che ancora oggi va regolarmente in onda sulla Rai.
La ricetta di Allodi era semplice, ospitare nel suo dibattito i più interessanti e conosciuti personaggi del calcio giocato. Grazie al suo passato di calciatore, manager e dirigente del centro tecnico di Coverciano, ribatezzata come l’Università del Calcio di Italo Allodi, riusciva a far partecipare alla sua rubrica chiunque. E non solo campionissimi e dirigenti, ma anche uomini di cultura del calibro di Enzo Biagi.
Il Salotto della Domenica sportiva di Allodi, per la sua qualità , era un valore aggiunto sia per l’emittente nazionale che per i telespettatori. Un prodotto raffinato formato da una squadra di altissimo livello come un giovane Marino Bartoletti, giornalista e conduttore televisivo. Mentre alla moviola c’era il giornalista sportivo Carlo Sassi.
L’amore per questo sport da parte di Italo Allodi è stato veramente utile per tutto il calcio italiano. Il Salotto della Domenica sportiva raggiungeva sempre i picchi d’ascolto della trasmissione, perché la sua agenda era sempre diversa e ricca di sorprese. Le domande non erano mai banali, sempre interessanti e curiose. Una delle sue caratteristiche era quella di scavare fino in fondo ad un personaggio ma sempre nel rispetto. Lo faceva con una serie di domande intelligenti e singolari. Frutto di un lavoro scrupoloso e in modo tale che gli ospiti stessi si trovassero ad imbastire un discorso che si incanalava perfettamente sul binario e sulla schema del discorso.
Per il pubblico a casa era un piacere seguire il suo salotto, spettacolo che univa sport e cultura in un unico abbraccio.
Purtroppo negli ultimi anni si sono persi programmi con questo appeal. Oggi è più facile assistere a sterili teatrini con fastidiose urla, piuttosto che ascoltare degli esperti parlare serenamente del gioco più bello del mondo.
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